Alano della Rupe

«La recita di centocinquanta Ave Maria è una preghiera molto utile ed è un omaggio che gradisco immensamente. E questa recita del Saluto angelico mi piace ancor di più se coloro che la praticano vi uniranno la meditazione della vita, della passione e della gloria di Gesù Cristo, poiché tale meditazione è l’anima di questa preghiera».

La Madonna al beato Alano della Rupe

Alain de la Roche fu un domenicano bretone, nato a Plouër-sur-Rance nel 1428 e professò i voti a Dinon, nella diocesi di Saint-Malo, in Francia. Fu poi predicatore a Lilla e insegnò Teologia a Parigi. Ebbe delle rivelazioni mistiche dalla Madonna, che gli spiegò il valore del Salterio della Beata Vergine – come si chiamava al tempo la preghiera che poi sarebbe diventata il Rosario – che lo invitò a diventarne propagatore.

Trasferito poi in Belgio e in seguito in Germania, scrisse un opuscolo sulla salutazione angelica che resta a testimonianza del suo profondo amore per la Santa Vergine. Fondatore e diffusore della Confraternita del Rosario, ottenne che i suoi membri recitassero tutti l’Unum Psalterium Beatae Mariae Virginis (Il solo salterio della Beata Vergine Maria) e fece erigere a Francoforte un altare dedicato alla Confraternita.

Tornato in Francia, portò a termine la sua Apologia del Salterio di Maria, che consegnò al vescovo di Cluny prima di ammalarsi e morire l’8 settembre 1475, all’età di 47 anni.