L’AVE MARIA è una preghiera composta da lode e da intercessione. La preghiera dell’Ave risale alla liturgia orientale del secolo VI/VII. Ma la preghiera in quanto tale si trova già a partire dal XIII sec. Nel 1300 i vari sinodi particolari prescrivono che a fianco al Credo e al Pater si preghi l’Ave Maria. In seguito, l’Ave (con il Credo, Pater e 10 comandamenti) fa parte essenziale della fede che il cristiano deve conoscere.
Prima parte di lode
Ha origine dal saluto dell’angelo e di Elisabetta a Maria del Vangelo secondo Luca (1,26-45).
Il saluto angelico
Comprende tre parti:
- Il saluto che implica un invito alla gioia: “Ave=Rallegrati” (Sof 3,14: “Rallegrati Figlia di Gerusalemme”).
- La denominazione di Maria: “Piena di grazia” (Ap 21,3: “La dimora di Dio con gli uomini”).
- L’assistenza da parte di Dio: “Il Signore è con te” (Sof 3,17a: “Il Signore è in mezzo a te”).
Benedizione profetica di Elisabetta
Comprende due benedizioni:
- Benedetta è Maria come prediletta dal Padre
- Benedetto è il bambino quale Figlio incarnato di Dio
e una certezza:
- Certa è l’assistenza da parte di Dio: “Il Signore è con te”
Gesù
- L’inserimento del nome di Gesù risale al XIII secolo.
- Punto di cerniera tra le due parti: Il nome Gesù lega le due parti della preghiera.
- E’ il punto culminante di una scala: la lode a Maria porta a glorificare il Figlio suo.
Seconda parte di intercessione
Risale a Pio V, nella sua forma attuale, che la inserì nel catechismo Romano nel 1566 e nel Breviario Romano nel 1568.
Santa Maria Madre di Dio, prega per noi
- Maria che ci dona suo Figlio è Madre Sua e Madre nostra
- “Possiamo confidarle le nostre preoccupazioni e le nostre implicazioni” (CCC 2677)
Prega per noi, peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte
- Ci riconosciamo peccatori rivolgendoci a Lei come Madre di misericordia
- Affidiamo a Lei il nostro “adesso”, il nostro “oggi” dell’esistenza
- La fiducia in Lei ci spinge a affidarle fin d’ora il momento della nostra morte
- “Maria sia ad essa presente come alla morte in croce del Figlio suo, e nell’ora del
nostro transito ci accolga come nostra Madre, per condurci al suo Figlio Gesù, in
Paradiso” (CCC 2677)